Ondata International

Pronto intervento per il disco fisso

Agosto 2003 Versione PDF

Gli specialisti nel recupero files e nella riparazione di hard disk. Affidi i suoi dati ai professionisti nel recupero dati da qualsiasi supporto informatico.

L’ hard disk si blocca o è praticamente distrutto. Se non si trova una copia di backup non bisogna disperare perché non tutto è perduto. Si può ricorrere all’aiuto di professionisti esperti e a specifici servizi di aziende dotate di tecnologie all’avanguardia

Il disco fisso non risponde, lo abbiamo formattato accidentalmente, è stato colpito da un virus, un guasto meccanico o elettronico ha messo fuori servizio i dati o un principio di incendio… e come se non bastasse non abbiamo una copia di backup aggiornata o il problema si è verificato proprio nel supporto di riserva. Qual è la soluzione? A chi possiamo ricorrere? Innanzitutto bisogna restare calmi, perché non ci sono solo soluzioni software di prima utilità a venirci in aiuto, ma anche esperti, veri professionisti che ci aiuteranno a recuperare i nostri dati - se non completamente almeno in parte - tutto dipende dal tipo di danno. In ogni caso, dobbiamo prendere tempestivamente una decisione importante: come affrontare il problema e il prezzo che siamo disposti a spendere per la riparazione.

Per il portafoglio…

Iniziamo a parlare dell’aspetto economico e rimandiamo alla tabella in cui si trovano i prezzi orientativi in euro e IVA inclusa dai diversi laboratori operanti in Italia, che vi daranno un’idea sulla situazione del mercato. In base alla quantità e alla qualità dei dati persi, forse, deciderete di prendere la decisione più sbrigativa: dimenticarvi del disco e delle informazioni che conteneva. Ma se considerate che i vostri dati sono importanti e che ricostruirli manualmente sarà un processo lento e costoso, sicuramente vorrete valutare più in profondità che cosa comporta l’operazione di recupero. Alcuni problemi semplici possono essere risolti usando strumenti standard, con un piccolo aiuto da parte di un esperto, ma sempre ricordando che il principio fondamentale è mantenere il supporto originale il più inalterato possibile. Non è raro che una manipolazione iniziale compiuta da mani inesperte metta a rischio il successo di un intervento professionale successivo.

La procedura abituale

I passi seguiti dai laboratori specializzati nel recupero dati sono abbastanza simili. In primo luogo, eseguiranno un riconoscimento del dispositivo danneggiato, poi valuteranno la possibile soluzione e, infine, accederanno alla maggior quantità possibile di dati senza alterare il supporto originale o con variazioni minime. Questo è molto importante, perché potranno essere necessarie altre operazioni sull'unità: può addirittura accadere che sia necessario sottoporla ad una indagine e rapporto parziale sia per valutare le cause del disastro, sia per disporre di prove nel caso di un'eventuale denuncia.

Nel caso di inondazioni o incendi, ci sono altri fattori che rendono difficile il recupero, in primo luogo il calore, che può danneggiare i dischi e distruggere fisicamente la pellicola magnetica che li riveste (come accade nei nastri e dischetti) e che immagazzina le informazioni.

Senza arrivare alla distruzione, è possibile che il supporto si smagnetizzi del tutto: in questi casi si può fare poco, almeno con i metodi tradizionali, a dispetto di quello che dicono alcune pubblicità. Se non c'è del tutto lo strato magnetico (nel caso dei dischi fissi, dei nastri e dei dischetti) le informazioni immagazzinate non ci sono più. L'immersione in acqua, dolce o salata, comporta complicazioni che si devono risolvere per poter accedere alla superficie del disco, il che ne implica l'apertura in un ambiente di sicurezza.

A volte una pulizia profonda della superficie, generalmente con ultrasuoni, permette di scoprire che il supporto magnetico è rimasto relativamente intatto sotto la cenere, la sporcizia o il sale. Ciò nonostante, se la superficie dei dischi ha subito una qualche deformazione, la probabilità che la testina possa "atterrare" a una distanza corretta si riduce esponenzialmente e, con essa, la possibilità di leggere i dati. Alcune aziende utilizzano la tecnologia laser per esplorare la superficie del disco, allo scopo di leggere le informazioni senza toccarlo fisicamente ma, sfortunatamente, quando si arriva a questi livelli le speranze sono scarse e il prezzo dell'intervento è quasi proibitivo.

Classificazione

Come anticipavamo prima, in tutti i laboratori di recupero dati si valuta inizialmente il tipo di problema o danno al supporto e, a seconda della diagnosi, lo si classifica in categorie che richiedono un trattamento diverso. Troviamo quindi i guasti logici (guasti software), che possono verificarsi per problemi di spegnimento del PC, virus, cancellazioni accidentali o formattazioni. Dobbiamo sottolineare che quest'ultima operazione non è poi così distruttiva, infatti non fa altro che inizializzare le "intestazioni" dei settori del disco, ma non altera le informazioni contenute finchè il sistema operativo non deve riutilizzare lo stesso blocco.

Possiamo però trovare anche guasti fisici o hardware, che si suddividono in due categorie: danni al controller e problemi sui piatti o alle testine del disco fisso. L'esperienza accumulata e alcuni strumenti disponibili in Internet permettono di abbozzare un'idea sul tipo di problema presente; tutto questo prima di spedire il prodotto danneggiato e, di conseguenza, avventurarci in una stima delle possibilità di recupero e del tempo necessario per svolgerlo secondo le procedure standard.

Risoluzione dei problemi

I guasti logici generalmente si risolvono tramite software, mettendo il disco fisso in un sistema che prima copia le informazioni fisiche per conservare il contenuto originale. Questo permette anche di eseguire perizie giudiziarie, dato che si mantiene il contenuto intatto mentre lavoriamo sulla copia binaria. Sulla copia viene svolta un'analisi che rilava directory, sottocartelle e file, fornendo al cliente un listato con le informazioni che si stima sia possibile recuperare al cento per cento. In alcuni casi, il cliente vuole ricevere soltanto determinati file essenziali, quindi l'impegno si concentrerà solo su questo obiettivo. Per quanto riguarda i difetti che coinvolgono l'hardware, c'è una chiara distinzione tra i guasti al controller e quelli causati da danni all'interno del supporto. I primi possono essere risolti con un controller di ricambio identico, con il quale accedere normalmente alle informazioni presenti nei dischi. Ma, secondo tutte le fonti consultate, i problemi peggiori sono causati dall'atterraggio delle testine sui dischi, dato che si producono alterazioni fisiche che rendono irrecuperabile la documentazione. E se questo accade in una delle zone più critiche, cioè quelle destinate ai valori delle partizioni, ai settori di avvio o alla FAT, può risultare difficile recuperare l'intero disco fisso. Altre volte il deterioramento di alcune parti è talmente grave da richiederne lo smontaggio e il trasferimento a un'unità operativa simile - per poter procedere alla lettura - oppure lo loro sostituzione nello stesso dispositivo con parti nuove. Può anche accadere che si debba "stabilizzare" il supporto ed eseguire una copia binaria altrove, utilizzando un supporto diverso su cui eseguire poi le operazioni di "riscatto". La necessità di sostituzione fa sì che solo i laboratori dotati di un grande magazzino di pezzi di ricambio (dischi fissi completi) siano in grado di adempiere a questo compito.

Cause

Sebbene i difetti siano evidenti, le cause non sono sempre del tutto chiare. Eccettuando alcuni casi in cui si osserva un danno evidente, causato da sovratensioni, inondazioni o dal fuoco, per il resto gli addetti al recupero possono solo teorizzare, ma non certificare quale è stata la causa del disastro.

D'altra parte vogliamo dedicare un inciso per accogliere una ipotesi con cui lavorano alcune delle aziende che offrono questo tipo di servizi. In effetti, molte di quelle a cui ci siamo rivolti nell'inchiesta conoscono bene l'effetto del cosiddetto "scompenso termico" su determinati modelli di dischi fissi, anche di marche prestigiose, che fa sì che in caso di variazioni più o meno brusche della temperatura, questi si danneggiano l'uno dopo l'altro. L'accumulo di casi simili, appartenenti alla stessa famiglia e agli stessi lotti, fa ricadere i sospetti su un problema di progettazione. Sfortunatamente, nessuna delle nostre fonti ha voluto mettere per iscritto questa teoria, né tanto meno accusare direttamente una o più aziende. In fin dei conti devono mantenere buoni rapporti con i produttori, anche se, in base alle opinioni raccolte, la collaborazione che questi offrono ai riparatori non è né fluida né estesa.

Riparazione o recupero?

Nonostante la somiglianza tra questi due sostantivi, riparazione e recupero hanno poco a che fare l'uno con l'altro. L'idea generalizzata è che un supporto che non presenta alcun difetto o danno fisico debba essere sostituito immediatamente, subito dopo aver recuperato i dati. Se si tratta di un problema logico, è possibile iniziare la lettura senza alterare il supporto, che quindi potrà essere riutilizzato dopo averlo pulito a fondo. Il costo di un apparecchio nuovo rende comunque preferibile la sostituzione rispetto al rischio di perdere di nuovo dati importanti. Una volta recuperati i dati, praticamente tutti i laboratori si comportano allo stesso modo: inviano una copia al cliente, mentre conservano l'hardware originale per un periodo che di solito è di quindici giorni, trascorso il quale, se il cliente non richiede altri file, il supporto viene restituito o distrutto.

Pochissime aziende si incaricano di conservare una copia dei dati dopo la procedura di recupero e solo per un periodo di tempo limitato, a eccezione di Belfor Italia, filiale della norvegese Ibas, che li custodisce per 90 giorni.

Per quanto riguarda la riservatezza, il laboratorio non "vede" i contenuti, poiché utilizza strumenti che rilevano strutture di file e blocchi validi o appartenenti a determinati file. Il suo interesse si concentra sul recupero di dati leggibili e sul loro ordinamento in file e cartelle. L'addetto accede raramente al contenuto, ma quasi tutti prevedono un contratto con clausole relative alla confidenzialità dei dati trattati.

L'importanza della memoria

Sebbene i dischi fissi rappresentino la percentuale maggiore di recupero dei dati, le memorie rappresentano un posto importante in questo settore, come dimostra la grande crescita sperimentata nello scorso anno. L'elemento più tipico è la scheda usata in una macchina fotografica. Immaginatevi la situazione seguente: si pensa di aver trasferito il contenuto della scheda al PC e la si cancella, ma poi si scopre con orrore che nel computer non c'è niente. Come potremo immortalare di nuovo le vacanze o il viaggio dei nostri sogni? E se si tratta delle foto di una nascita o di un matrimonio? Gli scatti sono irripetibili e quindi dobbiamo assolutamente tentare di recuperarli. Ciò è possibile se non abbiamo utilizzato la stessa memoria per scattare altre foto, dato che la sovrascrittura è il peggiore ostacolo che possiamo incontrare sulla via del recupero dei dati. In questa categoria è il caso di evidenziare il successo di Recovery Labs (non ci risulta sia presente in Italia) nel trattamento di una scheda di memoria PcCard che serviva per immagazzinare i dati di un satellite dell'Agenzia Spaziale Europea, destinati alla investigazione delle radiazioni infrarosse. Questo mezzo di immagazzinaggio viene usato perché nello spazio non è possibile usare un disco fisso tradizionale, vista la mancanza dell'aria necessaria perché le testine di lettura, grazie all'effetto Bernoulli, "sorvolino" la superficie del disco. Al termine della missione, durante la fase di rientro, il paracadute che avrebbe dovuto ammorbidire l'atterraggio non funzionò ed il satellite subì un forte impatto. L'intero contenuto della missione era conservato sul supporto, che subì danni tali da renderne impossibile la lettura. Fortunatamente il laboratorio fu in grado di eseguire un recupero completo.

Strumenti

Questi specialisti in "disastri informatici" combinano tecnologie di diversa natura e provenienza. Così, insieme ad avanzati mezzi hardware quali gli analizzatori di dati e tutti i tipi di controller, si utilizzano ampiamente tutte le utility disponibili sul mercato per la lettura dei dischi, accanto a strumentazione estremamente sofisticata. In ogni caso, abbiamo potuto constatare che ogni laboratorio finisce con lo sviluppare propri programmi per supplire alle carenze del software standard o per risolvere inconvenienti specifici. In molti casi si tratta di piccole applicazioni che automatizzano un errore ormai tipico e ripetitivo. In altri casi, codici più complessi inglobano diverse soluzioni o approcci per risolvere il problema o per determinare qual è il modo migliore per recuperare i dati. Inizialmente, si valuta il tipo di danno e, in base alla diagnosi, lo si classifica in categorie che vengono trattate in modo diverso. Tutte le aziende intervistate si dimostrano caute e reticenti su questo argomento, dato che i suddetti strumenti permettono loro di risolvere problemi che la concorrenza non riesce ad affrontare o che costano loro un impegno maggiore, quindi conservano gelosamente le loro "ricette" o "alchimie" senza fornire ulteriori dettagli e limitandosi ad ammetterne l'esistenza.

Serietà

Quando si tratta di richiedere prestazioni di questo genere, è importante sapere quali sono i mezzi di cui dispone il laboratorio e la portata del recupero. Alcuni utenti si sentono più a loro agio rivolgendosi al loro interlocutore abituale, ovvero al negozio o al distributore più vicino, ma questi non sono equipaggiati con la tecnologia e le conoscenze indispensabili per risolvere problemi più gravi. Esistono invece molti laboratori che dispongono di strumenti online o addirittura di programmi che permettono di determinare l'entità del danno. In alcuni casi la diagnosi è gratuita, quindi, con un costo minimo o addirittura senza spendere nulla (a parte le spese di trasporto) è possibile avere un'idea sul tipo di guasto e sulla possibilità di recuperare i dati. Alcuni negozi più seri e responsabili preferiscono indirizzare il cliente direttamente a un laboratorio di recupero, in modo che abbia la possibilità di parlare personalmente con il professionista. Ma accade anche che il cliente sia i dirizzato al laboratorio pur sapendo che non c'è niente da recuperare, solo per fare bella figura.

Infine, come regola generale, il pagamento è anticipato e deve essere effettuato prima di iniziare la vera e propria operazione di riscatto, che viene eseguita in base alle condizioni del contratto sottoscritto dal cliente e dal laboratorio di recupero.

La situazione in Italia

Sul nostro territorio non mancano laboratori altamente specializzati che si rivolgono con serietà ad aziende e professionisti. Manca tuttavia totalmente un servizio a prezzi accettabili rivolto a privati o lavoratori di uffici molto piccoli o a utenti domestici. Indipendentemente dal tipo di danno e dalla necessità o meno di interventi sofisticati, come l'apertura in camera bianca, le società di recupero dati chiedono cifre molto elevate, senza in genere garantire alcun tipo di risultato. La scelta di rivolgersi a un'azienda specializzata è strettamente legata al valore dei dati: in ogni caso, tra diagnosi e recupero, la spesa minima si aggira intorno ai 200 euro e la spesa massima non ha limiti, particolarmente quando si va ad operare su hard disk di ultima generazione, con grandi capacità di memoria e file system di tipo complesso.

Un altro fattore che fa lievitare notevolmente i prezzi è l'urgenza. Tra un intervento in modalità standard e un intervento di emergenza il prezzo arriva a decuplicare, pur senza garanzie di risultati.

PcMagazine, Agosto 2003.

Fonte

www.vnunet.it

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